Cari lettori,
guardare un bel film che ci piace in televisione o ancor meglio al cinema rappresenta per tutti noi un momento di tranquillità e relax, spesso ci si può identificare nei personaggi del film e rispecchiarsi nella loro vita, provare sensazioni ed emozioni e in altri casi può anche essere un bel divertimento. Il cinema può farci riflettere sulle tematiche della vita e della società, grazie agli attori è possibile assumere nuovi punti di vista per comprendere le prospettive degli altri. Soprattutto vedere un film in compagnia ha un valore affettivo e sociale enorme, per quanto riguarda i film d’epoca permette di fare un passo nel passato e di ritornare agli anni della giovinezza, serve quindi per risvegliare vecchi ricordi, ricchi di nostalgia e di malinconia, è come rivivere una seconda volta quei momenti e riprovare le stesse emozioni e sensazioni.
Proprio per questo, tra le attività di animazione proposte, oltre al gioco della tombola, che per gli ospiti della struttura non può mai mancare in quanto è il passatempo più gradito, viene proposto anche la proiezione di film che consentono di rilassarsi e divertirsi davanti alla televisione; spesso durante o in seguito la visione del cinema alcune ospiti sono solite commentare e confrontarsi su quanto accaduto e questa risulta essere un’ottima attività di stimolazione cognitiva.
Il film da proiettare viene scelto insieme agli ospiti del reparto, solitamente si tratta di film della loro giovinezza che raccontano e ripercorrono la vita degli anni passati, film in bianco e nero, film di guerra, film western e romantici/sentimentali e alcune volte anche cartoni animati. I nostri ospiti in particolare gradiscono i film di Amedeo Nazzari, Ben Hur, Don Camillo, Sophia Loren, Anna Magnani, Renato Pozzetto e Silvana Mangano ma apprezzano anche film più recenti, per esempio Heidi, Dirty Dancing e i film di Richard Gere.
La proiezione del film durante il pomeriggio rappresenta per gli ospiti non solo un momento di svago e di riposo ma anche una risorsa positiva per evitare l’apatia, la marginalità, l’ozio e la noia per favorire il confronto, la socialità, la comunicazione, le argomentazioni, i vissuti e per condividere sensazioni ed emozioni, per raccontare il proprio vissuto e la propria storia facendo riferimento al contenuto del film, per questo tale attività proposta rappresenta un momento di arricchimento e di scambio che porta alla discussione finale in cui emergono riflessioni e opinioni. Alcuni ospiti invece preferiscono un rapporto individualizzato ed esprimono la loro opinione più liberamente non nel gruppo ma ad un operatore o all’educatrice, è anche un modo per l’ospite di esternare i propri pensieri, il proprio vissuto e momenti della propria storia; per l’operatore invece è un modo per comprendere più da vicino il passato della persona, la sua interiorità, le sue fragilità e debolezze e conoscere i singoli bisogni , spesso nei racconti e nelle confidenze degli ospiti emerge più di tutto la necessità di essere ascoltati da qualcuno che si ritagli un piccolo spazio tutto per sé. In questi colloqui individuali affiora il bisogno di raccontarsi per riuscire a dare un significato al proprio vissuto, per elaborare degli eventi importanti e per esternare dei blocchi interiori difficili da superare come traumi infantili, insicurezze, fragilità, rabbia per una condizione di vita che si trova a dover accettare a malincuore, il dispiacere per la lontananza e il distacco dalla famiglia, i figli in particolare e i nipoti, la propria casa e i propri affetti. Nei racconti degli ospiti emerge soprattutto la nostalgia, la malinconia, la tristezza per il distacco dai propri cari ma nonostante questo manifestano la necessità di parlarne, di raccontare dei propri figli, della loro famiglia, dei loro nipoti, della scuola, del lavoro e di quanto ne siano orgogliosi; quando i familiari vengono a trovarli per loro è come se fosse sempre una grande festa, quando si incontrano è come se un filo spezzato si riunisse; nonostante ogni ospite ammetta di trovarsi molto bene nella struttura in cui si trova però come dico sempre io “la casa è sempre la casa ed è lì che si è lasciato il cuore”.
L’educatrice,
Giordanengo Melissa